Passione

Aforismi

Italo Calvino

A volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
Al principio di tutte le storie che finiscono male c’è una donna, non si sbaglia.
Anche ad essere si impara.
Anche per chi ha passato tutta la vita in mare c'è un'età in cui si sbarca.
Anche questo è un vantaggio del correre rispetto agli altri sport: ognuno va per conto suo e non ha da rendere conto agli altri.
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori!
C'è un modo colpevole di abitare la città: accettare le condizioni della bestia feroce dandogli in pasto i nostri figli.
C'è un modo colpevole di abitare la solitudine: credersi tranquillo perché la bestia feroce è resa inoffensiva da una spina nella zampa.
Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore?
Chi ha l'occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.
Chi vuole guardare bene la terra deve tenersi alla distanza necessaria.
Ci dovrebbe essere un tempo nella vita adulta dedicato a rivisitare le letture più importanti della gioventù. Se i libri sono rimasti gli stessi noi siamo certamente cambiati, e l’incontro è un avvenimento del tutto nuovo.
Ci si abitua ad avere ostinazione nelle proprie abitudini, a trovarsi isolati per motivi giusti, a sopportare il disagio che ne deriva, a trovare la linea giusta per mantenere posizioni che non sono condivise dai più.
Ci sono quelli che si condannano al grigiore della vita più mediocre perché hanno avuto un dolore, una sfortuna; ma ci sono anche quelli che lo fanno perché hanno avuto più fortuna di quella che si sentivano di reggere.
Contano due principî: non farsi mai troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire.
D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.
D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
Di fatto, ogni silenzio consiste nella rete di rumori minuti che l'avvolge: il silenzio dell'isola si staccava da quello del calmo mare circostante perché era percorso da fruscii vegetali, da versi d'uccelli o da un improvviso frullo d'ali.
Diffida tanto dall’entusiasmo, sinonimo d'ingenuità, quanto dall'astiosità faziosa, sinonimo d'insicurezza, debolezza.
Duro destino è l'avere un destino.
Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi.
I classici sono libri che esercitano un'influenza particolare sia quando s'impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale.
I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti.
I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".
I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi.
I rivoluzionari sono più formalisti dei conservatori.
I romanzi lunghi scritti oggi forse sono un controsenso: la dimensione del tempo è andata in frantumi, non possiamo vivere o pensare se non spezzoni di tempo che s'allontanano ognuno lungo una sua traiettoria e subito spariscono.
Il desiderio è una corsa verso il nulla.
Il genere umano è una zona del vivente che va definita circoscrivendone i confini.
Il luogo ideale per me è quello in cui è più naturale vivere da straniero.
Il meglio che ci si può aspettare è di evitare il peggio.
Il mondo si legge all'incontrario.
Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita.
Il senso ultimo a cui rimandano tutti i racconti ha due facce: la continuità della vita, l’inevitabilità della morte.
Il tuo classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui.
Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre.
Io credo alla pedagogia repressiva. Mi rendo conto di essere molto antiquato in questo, ma continuo ad essere convinto che resti il miglior metodo d'educazione alla cultura.
Io penso che il divertimento sia una cosa seria.
L'altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.
L'amarezza dei vecchi che soffrono il perdersi delle cose d'una volta più di quanto non godano il sopravvenire delle nuove.
L'amore come la golosità, sono piaceri di grande soddisfazione.
L'arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s'accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.
L'eccessiva ambizione dei propositi può essere rimproverabile in molti campi d'attività, non in letteratura. La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione.
L'eroe della storia è colui che nella città punta la lancia nella gola del drago, e nella solitudine tiene con sé il leone nel pieno delle sue forze, accettandolo come custode e genio domestico, ma senza nascondersi la sua natura di belva.
L'inconscio è il mare del non dicibile, dell'espulso fuori dai confini del linguaggio, del rimosso in seguito ad antiche proibizioni.
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
L'occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.
L'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo.
L'unico modo di fuggire alla condizione di prigioniero è capire com'è fatta la prigione.
L'uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita. Arrivare ad non avere più paura, questa è la meta ultima dell'uomo.
La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stesso.
La dimensione del tempo è andata in frantumi, non possiamo vivere o pensare se non spezzoni di tempo che s’allontanano ognuno lungo una sua traiettoria e subito spariscono.
La disobbedienza acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella.
La fantasia è un posto dove ci piove dentro.
La giostra delle illusioni è il palazzo, è il poema, è tutto il mondo.
La giovinezza è tante cose, anche una particolare accuratezza dello sguardo che afferra un enorme numero di particolari e sfumature.
La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione.
La lettura d’un classico deve darci qualche sorpresa, in rapporto all’immagine che ne avevamo. Per questo non si raccomanderà mai abbastanza la lettura diretta dei testi originali scansando il più possibile bibliografia critica, commenti, interpretazioni.
La lettura ha un suo ritmo che è governato dalla volontà del lettore.
La lettura non è paragonabile con nessun altro mezzo d'apprendimento e di comunicazione.
La lettura è solitudine. Si legge da soli anche quando si è in due.
La lettura è un atto necessariamente individuale molto più bello dello scrivere.
La menzogna non è nel discorso, è nelle cose.
La perfezione non si produce che accessoriamente e per caso; quindi non merita interesse alcuno, la natura vera delle cose rivelandosi solo nello sfacelo.
La poesia è l'arte di far entrare il mare in un bicchiere.
La scuola e l’università dovrebbero servire a far capire che nessun libro che parla d’un libro dice di più del libro in questione; invece fanno di tutto per far credere il contrario.
La speranza e l'immaginazione sono l'unica consolazione dalle delusioni e dai dolori dell’esperienza.
La vita d'una persona consiste in un insieme d'avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.
La vita è un insieme di avvenimenti, di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.
Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure.
Le città non sono solo scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi.
Le emozioni sono tanto più forti quanto più il rapporto è precario azzardoso insicuro.
Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino.
Leggere significa affrontare qualcosa che sta proprio cominciando a esistere.
Leggere, è andare incontro a una cosa che dovrà esistere.
Lo humor è il comico che ha perso la pesantezza corporea e mette in dubbio l’io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li costituiscono.
Matto forse non lo si può dire: è soltanto uno che c’è ma non sa d’esserci.
Nei tempi sempre più congestionati che ci attendono, il bisogno di letteratura dovrà puntare sulla massima concentrazione della poesia e del pensiero.
Nell'eros come nella ghiottoneria, il piacere è fatto di precisione.
Non c'è certezza fuori dalla falsificazione.
Non c'è linguaggio senza inganno.
Non c'è notte di luna in cui negli animi malvagi le idee perverse non s'aggroviglino come nidiate di serpenti, e in cui negli animi caritatevoli non sboccino gigli di rinuncia e dedizione.
Non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore.
Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone.
Ogni tanto mi accorgo che la penna ha preso a correre sul foglio come da sola, e io a correrle dietro.
Pagavo la felicità con la rinuncia a comprendere quello che vivevo.
Quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee; se le accettano, questo è comandare.
Quell'amore che ha l'uomo cacciatore per ciò che è vivo e non sa esprimerlo altro che puntandovi il fucile.
Riconoscere sé stessi come individui può essere facile ma l'importante è riconoscere che sono individui anche gli altri.
Rispetto alla lacerazione, l'ironia è l'annuncio di una armonia possibile; e rispetto all’armonia è la coscienza della lacerazione reale. L’ironia avverte sempre del rovescio della medaglia.
Rivoluzionario è chi non accetta il dato naturale e storico e vuole cambiarlo.
Scrivere prosa non dovrebbe essere diverso dallo scrivere poesia; in entrambi i casi è ricerca d'un'espressione necessaria, unica, densa, concisa, memorabile.
Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto.
Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori!
Se infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.
Sei uno che per principio non s’aspetta più niente da niente. Tu sai che il meglio che ci si può aspettare è di evitare il peggio.
Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.
Tutti abbiamo una ferita segreta per riscattare la quale combattiamo.
Tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.
Tutto può cambiare, ma non la lingua che ci portiamo dentro, anzi che ci contiene dentro di sé come un mondo più esclusivo e definitivo del ventre materno.
Tutto è già cominciato prima, la prima riga della prima pagina di ogni racconto si riferisce a qualcosa che è già accaduto fuori dal libro.
Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.
Un classico è un’opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso.
Viaggiando ci s'accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine distanze, un pulviscolo informe invade i continenti.
Vivendo per proprio conto capita più spesso di vedere l’altra faccia della gente, quella per cui bisogna tener sempre la mano alla guardia della spada.
Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti.
È classico ciò che tende a relegare l'attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno.